NOÈ


NOÈ

Noè aspetta la pioggia. Trascina la sua arca attraverso il deserto, avvolto nel silenzio del suo scafandro. Solo il diluvio potrà dare un senso alla sua esistenza. Ma tutt'intorno a lui non c'è traccia d'acqua. Anche i corpi degli uomini sembrano secchi come la pergamena. Quando li incontra, Noè non li degna di uno sguardo. Non li sente più. Non vi è più nessuna speranza nelle loro vane tribolazioni. Non c'è nessun faro all'orizzonte che possa guidare i loro passi e nessuna cattedrale abbastanza solida da fornire un sostegno alla loro anima. Noè prosegue il suo cammino, impassibile. Sordo al loro dolore, insensibile alla crudeltà della loro guerra. Noè aspetta la pioggia.
L’idea della storia e’ venuta da un sogno, da un’immagine surrealista; quella di un palombaro che trascina, in pieno deserto, un gigantesco relitto. Stéphane Levallois non si accontenta di lasciar andare l’ immaginazione alla deriva secondo i numerosi incontri del suo personaggio, ma aggiunge una vera coerenza narrativa e poetica dando una moltitudine di significati al percorso dell’ “Arca”. Al ritmo delle pagine, il lettore si lascia piacevolmente sorprendere. Il primo volume francese pubblicato dalla DOUbLe SHOt è una ballata surrealista e sorprendente, senza parole, che si legge con la stessa passione di un giallo o di un’avventura di fantascienza.



160 pag., brossura, b/n

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