Autori: Geoff Johns (testi), Ethan Van Sciver (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Faccio una premessa: quando si parla di Barry Allen, il secondo Flash del DC Universe, e forse quello più amato, non sono obiettivo, poiché da sempre l’eroe reso celebre dai mitici Julius Schwartz, John Broome e Carmine Infantino è uno dei characters che preferisco. Inoltre, gli va riconosciuto il merito di aver dato inizio alla Silver Age del fumetto americano, comparendo nel n. 4 di Showcase del 1956, riportando in auge il genere super-eroistico dopo un periodo di declino. Sulla sua scia, infatti, sarà presto il turno della Legione dei Super-Eroi, della Justice League e, nel novembre 1961, dei Fantastici Quattro marvelliani, con le conseguenze che conosciamo.
Come tutti sanno, il primo Flash era Jay Garrick, altro personaggio fondamentale, e l’editor Schwartz che, più o meno contemporaneamente, dava il via alle vicende della Lanterna Verde Hal Jordan, decise di rispolverare l’idea del Velocista Scarlatto con una nuova versione, rappresentata, appunto, da Barry Allen. Le avventure di Barry, nel corso degli anni sessanta e settanta, appassionarono un numero enorme di lettori e molti episodi sono giustamente considerati classici della DC Comics, nonché, in generale, del fumetto a stelle e strisce.
Tuttavia, nel 1985, il duo Wolfman/Perez, nella fenomenale Crisis On Infinite Earths, fece morire Barry. I motivi furono molteplici: innanzitutto, la maxiserie doveva eliminare mondi paralleli e versioni alternative dei vari eroi, rendendo il DC Universe qualcosa di più comprensibile e, di conseguenza, non potevano esistere due Flash (Barry viveva su Terra 1 e Jay su Terra 2). In secondo luogo, Barry simboleggiava, appunto, la Silver Age che, in un certo qual modo, si era conclusa. Barry, dunque, si sacrificava nella sua strenua lotta contro l’Anti-Monitor, e a seguire le sue orme ci fu il suo ex partner Kid Flash, alias Wally West, membro dei Teen Titans, nonché nipote della bella Iris, moglie di Barry.
Il terzo Flash, nel complesso, piacque al pubblico e il mensile a lui dedicato ha avuto buoni momenti creativi, grazie ad autori come, per esempio, Mark Waid o Geoff Johns, attuale deus ex machina del DC Universe. Ma gli eroi autentici non muoiono mai e poteva un giustiziere come Barry rimanere nell’oblio? La risposta l’ha data il grande Grant Morrison, suo fan sfegatato, che l’ha clamorosamente ripescato nella sua splendida Final Crisis.
E ora arriva una miniserie di sei numeri, Flash: Rebirth, proposta in volume da Planeta DeAgostini e, naturalmente, scritta dall’onnipresente Johns (che ha già portato a nuove vette di grandezza Lanterna Verde). In questa storia, quindi, Barry deve confrontarsi con la sua ritrovata vita, in un mondo che a stento riconosce. Pur essendo felice di trovarsi di nuovo accanto alla sua amata Iris, sente che qualcosa non va per il verso giusto. Ed effettivamente è così.
Tutto ruota intorno al cosiddetto ‘spirito della velocità’, cioè una particolare energia che provoca distorsioni spazio-temporali e che riguarda ogni velocista del DC Universe. Per giunta, la minaccia che Barry dovrà affrontare è collegata al suo acerrimo nemico, il Professor Zoom, e tale villain ha molto a che fare con il presente e soprattutto con il passato, non sempre idilliaco, di Barry. La trama è arricchita dalle apparizioni di numerosi personaggi: Jay Garrick e Wally West, naturalmente; Bart Allen, il nipote di Barry proveniente dal futuro; altri velocisti come Johnny Quick, Max Mercury o Liberty Belle; Lanterna Verde; i Titani; la Justice League; i super-figlioletti di Wally, e così via.
Il fumetto è un bel mix di azione e introspezione, sapientemente costruito, e ottimamente reso, dal punto di vista grafico, dal bravissimo Ethan Van Sciver, coadiuvato dai meravigliosi colori di Moose Bauman. L’unico appunto che mi sento di fare è che Flash Rinascita è un’opera per nerd, con numerosissimi riferimenti a decenni e decenni di storie che solo i fans hard-core potranno cogliere, gli accenni a nemici come Abrakadra, lo psicopatico Savitar o il Flash Nero, i rimandi all’apparente omicidio di Iris, e così via. Di conseguenza, un lettore che magari si avvicina al personaggio per la prima volta potrebbe sentirsi un po’ spaesato. Tuttavia, il volume è valido e, a mio parere, consigliabile.
Recensione presa da: http://www.mangaforever.net/
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