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Il lamento delle terre perdute


La guerriera Sioban



Elisabetta Tirabassi - 12/04/2011



In Francia, “Il lamento delle terre perdute”, pur essendo il lavoro di due autori affermati, è stato un successo quasi inaspettato che ha stregato un numero di fan nettamente superiore alle previsioni. In Italia, visti i risultati, da tempo se ne aspettava la pubblicazione, anche se il bande desinée stia diventando sempre più un fumetto di nicchia che stenta a trovare il giusto spazio all’interno di un mercato dove Giappone e America fanno sempre più la parte dei leoni.

Per fortuna, dopo aver ripubblicato “
XIII” e “Thorgal”, Panini Comics continua a dedicare un piccolo spazio anche al fumetto d’oltralpe e da aprile ne inizierà la serializzazione. Si continua quindi il trend legato al genere fantascientifico del bande desinée iniziato con Thor, passando al fantasy puro con il fumetto creato dal belga Jean Dufaux.

La saga è divisa in tre cicli: “Sioban”, “Les Chevaliers du Pardon” e “Les Sorcières”. Il primo ciclo, ora in pubblicazione, è diviso originariamente in quattro albi e vede protagonista una magnifica donna guerriera.

Quando, durante la battaglia Nyr Lynch, il sovrano Lupo Bianco viene ucciso dal mago Bedlam, per la figlia Sioban e il suo popolo iniziano tempi durissimi. La giovane infatti è costretta a sposare suo zio, uomo viscido e corrotto che sotto l’incantesimo del perfido Bedlam diventa uno schiavo sottomesso ai poteri del mago. Di fronte alla perdita dell’amato padre e con un regno da riconquistare per Sioban c’è solo una possibilità diventare una guerriera e vendicare tutti i torti subiti.

I disegni del fumetto sono in mano a Philipp Delaby (Murena) e all’eccezionale Grzegorz Rosinski (già disegnatore di “Thorgal”) che dimostra ancora una volta di saper gestire e valorizzare storie dal sapore fantasy antico con ambientazioni di eccezionale raffinatezza e una solida attitudine per le scene d’azione.

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